sabato 2 ottobre 2010





Salve a tutti, come potete vedere dalle date dei miei post era da parecchio tempo che non raccontavo qualcosa su di me.
 
Ho trovato, di recente un nuovo interessante passatempo serale, il volo simulato.

Invito tutti i lettori del blog, casuali e non, a dare una guardata a questa comunità, sono piacevolmente colpito e coloro che ne fanno parte ritengo siano molto disponibili.

Io personalmente ho intrapreso una carriera non da pilota ma da ATC ovvero Air Traffic Controller, materia che trovo interessante e questo dimostra come tutti possano divertirsi facendo quello che più gli piace vista la versatilità della comunità.

 

mercoledì 28 luglio 2010

Vulnerabilità dei Software Apple

A questo Link ho trovato un interessante articolo :

Nel corso dei primi 6 mesi del 2010 Apple è stata la società che ha fatto registrare il maggior numero di vulnerabilità all'interno dei propri software. Ad affermarlo è Secunia, nota società del panorama della sicurezza informatica, che di recente ha pubblicato un interessante reso conto sulle vulnerabilità individuate nel corso del primo semestre dell'anno.


In accordo con quanto riportato nel report di Secunia, Apple è riuscita a spodestare Oracle, che deteneva la prima posizione dal 2006; Microsoft si piazza invece al terzo posto mantenendo costante il proprio trend. Più in generale è interessante notare come le 10 compagnie menzionate in questa classifica abbiano complessivamente fatto registrare solo il 38% delle falle di sicurezza individuate nei primi 6 mesi dell'anno.

La classifica stilata da Secunia non tiene conto della severità delle vulnerabilità, di conseguenza non significa necessariamente che i software sviluppati da Apple siano quelli meno sicuri. Nel caso di Apple in particolare molte delle falle di sicurezza individuate non riguardano il sistema operativo Mac OS X ma altre applicazioni come Safari, QuickTime e iTunes.

I dati riportati nel report di Secunia tuttavia mettono in evidenza come non sia più il sistema operativo ma il software sviluppato da terze parti ad essere preso di mira per sferrare attacchi informatici.

Secunia fa inoltre notare che l'aggiornamento dei software sviluppati da terze parti è decisamente più difficoltoso rispetto a quanto avviene ad esempio con i sistemi operativi Windows o Mac OS X che sono dotati di un sistema di aggiornamento automatico; solo alcune applicazioni sono infatti dotate di una funzionalità simile.

lunedì 26 luglio 2010

Come Funziona APT

Fino ad oggi quale è stato il mio problema più grosso?

Sapere dove trovare/archiviare documentazione sul nostro OS preferito.

Ebbene in Lab of Gods da oggi posterò tutti i link qui gli articoli secondo me interessanti che leggo in giro e li metto a disposizione dei lettori casuali sperando che altri come me ne traggano beneficio.

P.s.

Chiunque abbia a disposizione materiale che desidera condividere non deve far altro che  scrivermi una mail per vedere il contenuto pubblicato.

Oggi si parla di:

Come Funziona APT


APT è l’acronimo di Advanced Packaging Tool ed è un gestore di pacchetti da linea di comando che è divenuto uno standard nelle distribuzione Debian e sue derivate.

Cerchiamo di capire passo passo come funziona APT:
Prima di tutto per capire il funzionamento di APT bisogna sapere cosa sono i repository.
Il termine “repository” può essere tradotto in italiano come “deposito” e non è altro che un archivio contenente una lista di pacchetti dal quale è possibile attingere per l’installazione di software in ambiente GNU/Linux.

Ogni distribuzione GNU/Linux ha i propri repository ufficiali (curati dal team di sviluppo) e non ufficiali (curati da persone esterne al team) ed essi possono essere sia locali (CD-ROM o DVD) oppure remoti (esempio i repository ufficiali raggiungibili via http o ftp).  (tratto da Linuxpedia)
La sources.list non è altro che un file di testo localizzata in /etc/apt/  e contenente un elenco di repository.

Le righe presenti nella sources.list possono essere commentate oppure no, cioè precedute dal simbolo “#” oppure no. 

Se la riga relativa ad un repository è commentata allora vuol dire che il relativo repository è stato disattivato dall’utente e pertanto non verra sfruttato da APT.
Il sistema di gestione dei pacchetti usa un suo database per tenere traccia di quali pacchetti sono installati, quali non lo sono e quali sono disponibili per l’installazione.  Il programma apt-get usa questo database per capire come installare i pacchetti richiesti dall’utente e per scoprire quali ulteriori pacchetti sono necessari per farli funzionare correttamente (dipendenze). (Tratto dai manuali http://www.debian.org)
Generalmente nei repository debian e derivate ci sono 3 file:
  1. Packages: non è altro che un file di testo contenente le informazioni relative ai singoli pacchetti contenuti nel repository (indice).  All’interno di questo file per ogni pacchetto presente nel repository vengono riportate le seguenti voci:

    • Package
    • Source
    • Priority
    • Section
    • Installed-Size
    • Maintainer
    • Architecture
    • Version
    • Recommends
    • Replaces
    • Suggests
    • Depends
    • Conflicts
    • Filename
    • Size
    • MD5sum
    • Description
     
  2. Packages.gz: non è altro che la versione compressa del file di testo Packages
  3. Release: è un file di testo che contiene le informazioni relative all’architettura, distribuzione linux, e versione per la quale il proprietario dei repository ha realizzato i pacchetti debian ivi presenti.
Ogni qualvolta eseguiamo il comando “sudo apt-get update” vengono scaricati i file Packages.gz presenti in tutti i repository inseriti nella sources.list.  I file Packages.gz vengono estratti e conservati nella cartella /var/lib/apt/lists.

Una volta scaricati questi file contenenti gli indici dei pacchetti disponibili nei repository, APT può confrontare le versioni dei pacchetti disponibili nei repository con le versioni dei pacchetti installati sulla vostra distro.

Se sono disponibili nei repository versioni più aggiornate dei pacchetti installati, APT vi propone l’aggiornamento che viene attuato quando eseguite il comando “sudo apt-get dist-upgrade”.

Ogni volta che eseguite l’aggiornamento della vostra distro oppure installare dei nuovi pacchetti (tramite “sudo apt-get install nomepacchetto) APT legge dal file di indice (Packages) presente in /var/lib/apt/lists/ la locazione nel pacchetto all’interno del repository (specificata dalla voce Filename). 

Dopodichè APT scarica il pacchetto dalla locazione appena letta. Una volta che è stato scaricato il pacchetto, viene passato a dpkg che si occuperà di installarlo.

Inoltre un grosso vantaggio che si riscontra nell’uso di APT è che quando si installa un pacchetto non c’è bisogno di preoccuparsi delle dipendenze. Infatti come si vede tra le voci presenti nel file Packages vengono specificati eventuali pacchetti raccomandati, suggeriti,  da rimpiazzare, le dipendenze e i conflitti da risolvere. In questo modo APT può automaticamente risolvere i conflitti, soddisfare le dipendenze e suggerire l’installazione di pacchetti che possono risultare utili.

giovedì 22 luglio 2010

Software Pirata ? No Grazie!

Software PIRATA? No grazie!
Riporto questo link pari pari come lo potete trovare, mai parole più giuste furono scritte:

Il software pirata danneggia Linux e l’ Open Source
Chi non hai mai utilizzato, anche per una sola volta, del software pirata?
Una copia pirata di Windows XP, una di MS-Office oppure, tanto per cambiare azienda, una di Adobe Photoshop.
Negli ultimi anni ho notato che sempre più gente tende ad utilizzare copie pirata di software, sia perchè il costo di questi programmi talvolta è eccessivamente alto, sia perchè ormai con l’ADSL scaricare interi DVD non è più un problema.
Anche se, ogni tanto, la Microsoft rilascia delle dichiarazioni contro la pirateria e i meccanismi di attivazione di Windows sono stati resi più complessi, non ho mai sentito notizie di clamorose condanne, ad esempio al signor “Tizio” che utilizzava una copia di Windows senza licenza.
Il mio pensiero personale è il seguente:
Si prenda ad esempio la Microsoft e il suo OS Windows; se da un lato l’azienda di Redmond perde il guadagno relativo alla vendita mancata della licenza, dall’altro ne “acquista” uno enorme.
Un’ipotetica persona che utilizza Windows XP (o Vista) senza licenza anche se ad un primo sguardo potrebbe sembrare solo un peso, visto dal lato economico, per la Microsoft è invece una miniera d’oro “nascota”.
Mi spiego meglio: questa persona con il tempo riuscirà ad utilizzare soltanto Windows e per questo non lo vorrà utilizzare solo a casa ma anche a lavoro, “costringendo” cosi i suoi datori di lavoro ad acquistare licenze Microsoft per dotare i computer dell’azienda con Windows (Sia chiaro il concetto che è ovvio che una sola persona non può influire sulle decisioni di un’azienda ma se invece di una le persone sono mille allora la situazione cambia).
Ritornando all’utilizzo casalingo questa persona sarà invogliata ad utilizzare una webcam o un qualsiasi altro dispositivo andando a comprare prodotti che gli forniscano la compatibilità con l’OS che utlizza; oppure girando per la rete andrà a visitare soltanto quei siti internet che gli forniscono i servizi compatibili con l’OS che utilizza, per l’appunto Windows. (Caso eclatante è stato quello della BBC che avendo fatto un accordo “economico” con Windows permetteva di visualizzare le dirette Olimpiche solo ai possessori di computer avente Windows installato).
Potrei continuare con tanti altri esempi ma credo che questo sia già abbastanza chiaro per far capire quanto guadagno indiretto porta un utente che utilizza un software pirata.
Si immagini adesso una realtà in cui sia realmente impossibile utilizzare un Software a pagamento, senza l’acquisto della dovuta licenza.
Molte persone non sarebbero ingrado di sostenere il costo di programmi molto onerosi, come ad esempio l’Adobe Photoshop.
Quindi come fare?
Beh la risposta è tanto semplice quanto ovvia, le persone inizierebbero ad utilizzare prodotti Open Source, gratuiti e facilmente reperibili.
Ad esempio inizierebbero ad utilizzare sin dall’inizio, come sistema operativo,Linux arrivando al punto da saperlo utilizzare bene e quindi volerlo utilizzare anche a lavoro, richiedendo la compatibilità con Linux per tutti i componenti aggiuntivi, insomma porterebbero il mercato a soddisfare le lore richieste.
Purtroppo però la vera realtà è ben diversa.
Io personalmente mi sono prefissato l’ “obbligo” di utilizzare solo prodotti originali, acquistando le licenze dovute e nel caso di programmi troppo costosi, che non mi posso permettere, cercare l’alternativa Open Source gratuita; ad esempio invece di Adobe Photoshop utilizzo Gimp, che a dispetto di quanto si possa pensare è un ottimo programma, soprattutto per l’utilizzo che un utente medio ne può fare.
A questo punto credo sia chiaro il perchè il software pirata danneggia Linux e l’ Open Source.
Se condividi le mie idee e quindi credi sia giusto lottare contro il software pirata cercando di promulgare la cultura dell’Open Source puoi aderire al progetto:

Rimborso del Costo Della Licenza di Windows

Andrea Lazzarotto è un ragazzo piuttosto giovane, usa linux da anni è si è da poco diplomato all'istituto tecnico.

anni fa ha aperto un Blog, molto seguito, lo visitano quotifìdianamente dalle 700 alle 1000 persone al giorno, tra i tanti post suddivisi al 50% tra la sua vita personale e al 50% che trattano di informatica (un pò come me anche se i miei contenuti sono di spessore e prcentuali diverse) scrive questo articolo dopo aver iniziato una causa legale contro Microsoft.

Il concetto base della sua idea è "perchè pagare per un prodotto che non volevo comprare?"

Questo ragazzo di Bassano del Grappa, che in quanto ad idee non ha nulla da invidiare ai più celebri sys admin, ha da solo dichiarato guerra al nemico giurato di ogni utente Linux.
avevamo dunque bisogno di questo per renderci conto del soppruso che per anni microsoft ci ha costretto a sopportare?

Rootlogan

Quale DE ?

Oggi Gironzolavo come al solito a tarda notte e mi sono imbattuto in questo blog.

Che si pone va un giusto quesito Perchè la maggior parte degli utenti preferisce GNOME a KDE??

Credo che il motivo sia molto semplice:

1. Gnome è il windows manager installato di Default probabilmente pochi inizialmente (Io compreso prima di provare KDE) si vogliono rompere le balle a imparare i comandi da terminale per installare kde o a gestire i pacchetti per installare il DE.

2. Non è detto che il nuovo utente linux sia conoscenza dell'esistenza di KDE, probabilmente ne sente parlare come di un qualcosa di prodigioso ma momentaneamente inarrivabile.. 

3. E' più semplice da Usare tutto è organizzato in settori ed è più facile trovare i programmi le directory ed i file;

4. Per girare GNOME richiede meno Hardware e schede grafiche, quindi posso usare macchine molto datate  senza rallentare troppo il mio lavoro, l' esempio classico di quel che dico è il mio oramai leggendario :

PC FUJITSU SCENIC E600

Processore: Intel ® Pentium 4 2.6Ghz HT
Memoria: 512Mb DDR
Scheda Video: Integrata
Scheda audio: On board
Lettore ottico: CD Rom
Hard disk: 40Gb Sata
Porte USB 6X2.0 di cui 2 sono frontali
Altre porte: 1 Seriale, 1 parallela
Scheda di rete: Ethernet LAN 10/100

Costato BEN 105 euro spedizione compresa.

Con GNOME funzionava tutto con prestazioni ragionevolissime con KDE la macchina ha dei rallentamenti frequenti e lavorare diventa ogni tanto quasi irritante (mi rendo conto di chiedere tanto al pc comunque.

Risultato Nnel mio caso?

Monto GNOME sul desktop e KDE su un vecchio portatile ancora buono.

Credo che siano questi i motivi che spingono ad usare GNOME invece di KDE..

venerdì 25 giugno 2010

Alle volte basta così poco..

Ed eccomi qui, al consueto appuntamento della sera, finalmente libero dai pensieri del da elementi di disturbo.

Erano mesi che non scambiavo quattro parole con il Truf, un vecchio amico sistemista Winzoz che di tanto in tanto mi aiuta a districarmi nel mio passatempo preferito, l'informatica, che lui invece chiama molto più tristemente "il mio lavoro".

Perfettamente conscio che quello che io minimizzo per molti è fonte di frustrazione e di stress psicologico, esorto i miei "amici" a stringere i denti nei momenti difficili perchè fare il responsabile del CED è un lavoro che spesso nopn viene ripagato delle giuste soddisfazioni.


Pensate solo a quele ecatombe potreste far sprofondare l'azienda per la quale lavorate con poche piccole operazioni e script da riga di comando..

Pensate alla faccia della segretaria rompipalle, al commerciale pedante (come anche purtroppo il sottoscritto anche se cerco di leggermi le guide), il vostro responsabile di settore o addirittura quella dell' amministratore delegato se uno solo di voi decidesse di non risolvergli il problema con l'icona, il server, l'invio della posta...

L'altro giorno ho installato una Debian 5.0 su di un PC fisso che ho a casa, ne voglio fare un file server.

Mi sono sentito come voi la prima volta e tutti i giorni davanti a qualcosa di nuovo, la stessa identica frustrazione che provate voi quando implementate un nuovo servizio, quando compilate un nuovo script su Nagios e improvvisamente vi ricordate che non siete dei programmatori, o molto più semplicemente, mi sono sentito di fronte ad una nuova sfida:

  • Smetto di essere uno zero di End User oppure incomincio a leggere il fo###to manuale?


Tenete duro ragazzi, voi che conoscete il vostro lavoro per le mani avete un patrimonio inestimabile che io vi invidio e rispetto moltissimo, senza il vostro supporto le aziende sarebbero ancora all'età della pietra.

Credete in voi stessi, credete nel vostro lavoro, io vi invidio moltissimo.

Rootlogan